Gratitude Polaroid #17

Nel retro di una pizzeria, impilare una sull’altra cassette con bottiglie di birra vuote, ascoltare al di là della recinzione le voci degli altri ragazzi che si preparano per la serata e sorridere, sapendo che tra pochi minuti potrai sfilarti la camicia da cameriere.

Il pallone da basket che, al campetto, rotola lontano dai tuoi piedi mentre ti togli la felpa pronto a iniziare una partitella.

Percorrere i corridoi deserti di un centro commerciale, al mattino, in un giorno feriale.

Anche dopo più di trent’anni, ostinarsi ad ascoltare Ten dei Pearl Jam dall’inizio alla fine.

Scoprire con sollievo, in aeroporto, che la tua valigia è la terza ad apparire sul nastro trasportatore dei bagagli.

Ammirare un murales colorato sulla parete di una casa, dipinto per ricordare una persona scomparsa.

Vincere per tre volte di fila a Non t’arrabbiare.

Il primo, secondo e terzo giorno di vacanza.

Gli imparabili calci di punizione tirati da Roberto Carlos quando giocavi a Pro Evolution Soccer 2.

Scoprire che tuo padre, dopo il terremoto del Friuli del 1976, si impegnava ogni fine settimana con i suoi amici nella ricostruzione delle abitazioni distrutte.